STAI LEGGENDO MILAZZO 24. Con Cateno De Luca, sul palco di Piazza Caio Duilio, al posto della sagoma del sindaco Pippo Midili, poteva esserci “Pippo Vinci” in carne e ossa. A rivelare il tentativo di accordo tra il movimento “Sud Chiama Nord” e Fratelli d’Italia per fare entrare gli uomini di De Luca nella coalizione di Midili e sostenerlo alle amministrative 2026 è stato l’onorevole Pino Galluzzo, che in una diretta social ha raccontato i dettagli di una cena con Danilo Lo Giudice, coordinatore del movimento di De Luca. Sullo stesso argomento, poi, è intervenuto, il deputato e sindaco di Taormina che ribalta, però, la prospettiva.
La diretta di Pino Galluzzo parte da una polemica scoppiata a Giardini Naxos, altro comune che rinnoverà l’amministrazione a maggio. Ad un certo punto, però, Galluzzo cambia argomento e “fa una cosa che non ho mai fatto in vita mia ma che mi corre l’obbligo di farlo“.
LA CENA CON LO GIUDICE. «Glielo dici tu perchè vieni a Milazzo e Barcellona ad attaccarmi? – domanda – Glielo dico io. Sono stato invitato a cena da Danilo Lo Giudice che mi prospettava accordi a vario titolo. A cominciare dalla sindacatura a Giardini Naxos, poi proposto sindacatura a Barcellona e possibile accordo su Milazzo ed entrata in giunta a Messina. Ho risposto che io faccio parte di un partito e non faccio mai ragionamenti “tête-à-tête”. Ti dissi che a Milazzo e Barcellona esiste una coalizione e se questa è d’accordo sono aperto a qualsiasi discussione. Lo stesso per gli altri comuni. Lui mi rispose che doveva parlare con Cateno De Luca».
L’INFERNO. Dalla settimana dopo accade quello che Galluzzo definisce «”l’inferno”». «Sei venuto a Milazzo, hai “cartonato” Midili, a Barcellona hai cominciato ad insultare il sottoscritto…Delle due l’una: o chiedi aiuto ma poi ti siedi e si ragiona per il bene del territorio, oppure se uno non è d’accordo al tuo disegno assolutistico, te ne devi fare una ragione. Come quando sei venuto nel 2017 a pregarmi di venire in lista con te e io ti dissi che ero un uomo di destra, o come quando sei venuto per le Europee da mio suocero…e comunque sei sempre stato accolto. La mia storia politica è legata alle idee e non potrò far mai di un movimento che non si basa sulle idee ma che cambia posizione continuamente. Io non seguo gli uomini ma le idee».
L’ASSESSORATO E LA VALLETTA. Immediata la replica di De Luca con una diretta da palazzo dei Normanni tra una seduta di commissione di bilancio e l’altra. «Sulla famosa cena che ha avuto con il suo amico Danilo Lo Giudice dobbiamo dire le cose realmente come stanno. Per Barcellona sei tu che hai chiesto aiuto a noi. Avete l’imbarazzo di Calabrò (attuale sindaco, ndr), non lo vuoi ricandidare e vorresti sostituirlo con il tuo vice sindaco e poi – per risolvere le faide politiche con altri esponenti di altri partiti (il riferimento velato sarebbe all’onorevole Tommaso calderone di Forza Italia, ndr) – per blindarti l’operazione hai chiesto a Sud chiama Nord, primo partito a Barcellona, di venirti in soccorso al punto da tale da accettare come assessore o vice sindaco la nostra rappresentante provinciale Melangela Scolaro. Stiamo parlando della stessa persona che il tuo sindaco Midili ha definito una “valletta” e per la quale tu non hai espresso mezza parola di solidarietà (il riferimento è ad una polemica scoppiata a Giardini Naxos quando De Luca ha detto di una candidata di Fratelli d’Italia che avrebbe un “protettore”, provocando reazioni e sdegno dai seguaci della Meloni, ndr). In questa operazione hai inserito Milazzo proponendoci un assessore per blindare la candidatura di “Pippo Vinci”. Sei vuoi fare un dibattito pubblico su questo e tante altre cose rimango disponibile».
