Milazzo, sul palco con Cateno de Luca al posto del cartonato poteva esserci il sindaco Midili. La cena “segreta” e lo scontro con Galluzzo

Scritto il 13/12/2025
da redazione

STAI LEGGENDO MILAZZO 24. Con Cateno De Luca, sul palco di Piazza Caio Duilio, al posto della sagoma del sindaco Pippo Midili, poteva esserci “Pippo Vinci” in carne e ossa. A rivelare il tentativo di accordo tra il movimento “Sud Chiama Nord” e Fratelli d’Italia per fare entrare gli uomini di De Luca nella coalizione di Midili e sostenerlo alle amministrative 2026 è stato l’onorevole Pino Galluzzo, che in una diretta social ha raccontato i dettagli di una cena con Danilo Lo Giudice, coordinatore del movimento di De Luca. Sullo stesso argomento, poi, è intervenuto, il deputato e sindaco di Taormina che ribalta, però, la prospettiva.

La diretta di Pino Galluzzo parte da una polemica scoppiata a Giardini Naxos, altro comune che rinnoverà l’amministrazione a maggio. Ad un certo punto, però, Galluzzo cambia argomento e “fa una cosa che non ho mai fatto in vita mia ma che mi corre l’obbligo di farlo“.

LA CENA CON LO GIUDICE. «Glielo dici tu perchè vieni a Milazzo e Barcellona ad attaccarmi? – domanda – Glielo dico io. Sono stato invitato a cena da Danilo Lo Giudice che mi prospettava accordi a vario titolo. A cominciare dalla sindacatura a Giardini Naxos, poi proposto sindacatura a Barcellona e possibile accordo su Milazzo ed entrata in giunta a Messina. Ho risposto che io faccio parte di un partito e non faccio mai ragionamenti “tête-à-tête”. Ti dissi che a Milazzo e Barcellona esiste una coalizione e se questa è d’accordo sono aperto a qualsiasi discussione. Lo stesso per gli altri comuni. Lui mi rispose che doveva parlare con Cateno De Luca».

Danilo Lo Giudice (FOTO MILAZZO 24)

L’INFERNO. Dalla settimana dopo accade quello che Galluzzo definisce «”l’inferno”». «Sei venuto a Milazzo, hai “cartonato” Midili, a Barcellona hai cominciato ad insultare il sottoscritto…Delle due l’una: o chiedi aiuto ma poi ti siedi e si ragiona per il bene del territorio, oppure se uno non è d’accordo al tuo disegno assolutistico, te ne devi fare una ragione. Come quando sei venuto nel 2017 a pregarmi di venire in lista con te e io ti dissi che ero un uomo di destra, o come quando sei venuto per le Europee da mio suocero…e comunque sei sempre stato accolto. La mia storia politica è legata alle idee e non potrò far mai di un movimento che non si basa sulle idee ma che cambia posizione continuamente. Io non seguo gli uomini ma le idee».

L’ASSESSORATO E LA VALLETTA. Immediata la replica di De Luca con una diretta da palazzo dei Normanni tra una seduta di commissione di bilancio e l’altra. «Sulla famosa cena che ha avuto con il suo amico Danilo Lo Giudice dobbiamo dire le cose realmente come stanno. Per Barcellona sei tu che hai chiesto aiuto a noi. Avete l’imbarazzo di Calabrò (attuale sindaco, ndr), non lo vuoi ricandidare e vorresti sostituirlo con il tuo vice sindaco e poi – per risolvere le faide politiche con altri esponenti di altri partiti (il riferimento velato sarebbe all’onorevole Tommaso calderone di Forza Italia, ndr) – per blindarti l’operazione hai chiesto a Sud chiama Nord, primo partito a Barcellona, di venirti in soccorso al punto da tale da accettare come assessore o vice sindaco la nostra rappresentante provinciale Melangela Scolaro. Stiamo parlando della stessa persona che il tuo sindaco Midili ha definito una “valletta” e per la quale tu non hai espresso mezza parola di solidarietà (il riferimento è ad una polemica scoppiata a Giardini Naxos quando De Luca ha detto di una candidata di Fratelli d’Italia che avrebbe un “protettore”, provocando reazioni e sdegno dai seguaci della Meloni, ndr). In questa operazione hai inserito Milazzo proponendoci un assessore per blindare la candidatura di “Pippo Vinci”. Sei vuoi fare un dibattito pubblico su questo e tante altre cose rimango disponibile».